Via libera al nuovo statuto dall'assemblea straordinaria: Anffas Firenze si prepara a diventare Ente del Terzo Settore (ETS). Le comunicazioni del presidente ai soci: dall'emergenza sanitaria (ed economica) ai nuovi progetti

FIRENZE - Si è svolta domenica scorsa,  25 Ottobre, nella sede di via Bolognese, l'assemblea dei soci di Anffas Firenze: un doppio appuntamento prima con l'assemblea ordinaria per l'approvazione del bilancio annuale, poi con la seduta straordinaria, per l'approvazione del nuovo statuto, alla presenza del notaio dottor Niccolò Turchini. Il nuovo statuto accoglie le norme richieste dal Codice del Terzo Settore per uniformarsi alla disciplina che, una volta attivo il Registro Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), permetterà l’iscrizione e la qualificazione dell’associazione in ETS (Ente del terzo settore). L'atto è stato votato all'unanimità dall'assemblea dei soci, con una maggioranza qualificata dei 3/4 degli iscritti all'associazione: al momento dell'iscrizione, Anffas Firenze aggiungerà alla propria denominazione l'acronimo ETS.

Adeguamento dovuto per legge - L'adeguamento si è reso necessario per la nostra associazione, così come per tutto il terzo settore, a seguito della disposizioni previste nel Decreto legislativo 117/2017. Al di là delle modifiche di forma, nella sostanza non cambia il ruolo e la mission dell'associazione. I 23 articoli che compongono il nuovo statuto definiscono ancor più nei dettagli finalità e attività, regolano le risorse economiche, il ruolo degli associati, degli organi sociali – l'assemblea, il consiglio direttivo, il presidente, il collegio dei sindaci, l’organo dei revisori legali dei conti, il collegio dei probiviri – oltre agli aspetti relativi al bilancio.

Le più recenti realizzazioni – Nel corso dell'incontro di domenica scorsa il presidente di Anffas Firenze, Paolo Rastrelli, ha dato  conto ai soci presenti, del completamento della rimessa dei mezzi agricoli – un lavoro interrotto a causa della diffusione del virus nella scorsa primavera – e della copertura della terrazza del bar, che è in corso di realizzazione proprio in questi giorni e si completerà verosimilmente con la fine di Novembre: entrambi progetti finanziati grazie a due diversi Bandi della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.

Tre nuovi progetti finanziati da BioMérieux– Rastrelli ha poi annunciato un'importante ed inattesa donazione in favore di Anffas Firenze da parte di una grande multinazionale di diagnostica clinica, la BioMerieux (www.biomerieux.it). L'azienda francese, la cui sede italiana si trova a Ponte a Ema, ha scelto la nostra associazione per un finanziamento a sostegno di progetti già pronti o addirittura in corso di realizzazione, bloccati dall'emergenza sanitaria nei mesi scorsi.

Tre i progetti in questione, che potenzieranno e qualificheranno notevolmente la nostra sede (dei quali torneremo a parlare prossimamente con tutti i dettagli del caso): la realizzazione di una residenza per esperienze di vita autonoma di persone con disabilità intellettive; la dotazione di numerose strutture leggere per un utilizzo più efficace e prolungato della nostra piscina; la realizzazione di un nuovo ingresso e di una nuova viabilità interna al centro.

Il grande lavoro nel periodo della pandemia - Nel corso dell'assemblea Rastrelli ha  ricordato il grande lavoro svolto nella fase più acuta della pandemia, e ha espresso la soddisfazione di tutto il consiglio per la gestione del centro in un periodo così complesso e delicato. Ha anche ricordato le ingenti spese effettuate per l'acquisto di macchinari per sanificare i pulmini (un impegno che continua per alcune ore tutti i giorni) e i dispositivi di protezione individuale (Dpi) – mascherine, guanti, camici, cuffie, copriscarpe, visiere.

Assemblea in sicurezza: distanziamenti, sanificazione e Dpi - Nonostante i timori per il riacuirsi della diffusione del Covid 19, i soci hanno considerato l'importanza dell'appuntamento garantendo un'ampia e qualificata presenza, necessaria per l'approvazione delle modifiche statutarie. Ovviamente l'evento è stato organizzato tenendo conto del necessario distanziamento – grazie anche alla disponibilità di entrambe le sale del refettorio - con l'obbligo di indossare la mascherina, e con una igienizzazione precedente e successiva delle sale e una continua areazione dei locali.

 




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