La ripresa delle attività nel centro diurno: il progetto e le correzioni in corso d'opera

Dopo l'accettazione da parte della ASL delle nostre proposte di protocolli per la riapertura del centro, l'8 di Giugno è finalmente venuto il giorno sospirato e temuto. Gli annunci pubblici sui giornali e sui media avevano parlato del 18 di Maggio, ma l'Azienda sanitaria ha ritenuto di dover preventivamente verificare se vi fossero ragionevoli e specifici criteri di sicurezza. Abbiamo comunque riaperto prima di altri, anche perchè, avendo dovuto gestire l'emergenza delle comunità alloggio, in pratica non avevamo mai sospeso del tutto l'attività.

CORREZIONI IN CORSO D'OPERA - Naturalmente tra il dire ed in fare c'è di mezzo il mare: tante cose scritte sul progetto hanno dovuto essere rapidamente corrette e rivisitate, anche se l'ossatura è stata mantenuta.


Si è per esempio osservato che non aveva senso far partire i pulmini in 2 momenti precisi, in quanto il ritorno avveniva comunque "naturalmente" sgranato a causa delle differenze di percorso e di traffico. E poi ogni pulmino afferiva con percorso proprio al settore di destinazione senza incrociare gli altri.

I turni in refettorio, facendo i conti del numero di ospiti effettivamente tornato a frequentare, sono stati ulteriormente ottimizzati. Abbiamo avuto difficoltà a reperire un'organizzazione che effettuasse i tamponi agli ospiti ed al personale, in quanto nella lunga lista di quelle convenzionate che ci ha fornito la asl, alla fine ne erano totalmente utilizzabili solo due.


LA FREQUENZA DELLO SCREENING - Anche sulla frequenza di questo screening, al momento in cui scriviamo, ci sono proposte e variazioni: all'inizio previsto con cadenza quindicinale, è stata fin da subito trasformata dalla Regione Toscana in mensile e sostituibile da autocertificazione; non si esclude un ulteriore allentamento dell'attenzione anche se, di fatto, i casi positivi, magari vecchi, continuano a presentarsi. Vedremo e se non siamo convinti agiremo anche di nostra iniziativa.

LA RIPRESA DELLE ATTIVITA' – I nostri psicologi si sono messi da subito alacremente a monitorare l'organizzazione delle attività, gli operatori non si sono sottratti ed anzi hanno già iniziato a proporre progetti che si sposino adeguatamente con le nuove misure di distanziamento sociale. Il reperimento dei dispositivi di protezione individuale continua con la consueta eterogeneità di sorgenti e mai senza la nostra sollecitudine: non viene il pane dal cielo.

L'entusiasmo non manca comunque, e, per finire citando un terzo proverbio, chi ben comincia è a metà dell'opera.

 

Pier Franco Gangemi
Direttore sanitario

 

 




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